A TE

A te,

che ad ogni sospiro

o sussurro

o implorazione

rendevi lieto

quel perpetuo rincorrersi

delle ore,

a te,

che guidavi la mia ira

nei selciati assolati

riarsi della memoria,

a te,

che forte del tuo ardire

imprimevi un timbro solenne

alla tremula voce,

a te,

cui ho domandato conforto

nei crepuscoli pregni di speranza,

a te,

tendo la faretra dei miei dardi,

vuota,

come vuoto è il mio delirio.

MARIO MANCINI